Il draghetto goloso



C'era una volta un draghetto piccolo piccolo, così piccolo che nessuno aveva paura di lui. Il draghetto viveva sulla riva di un fiume, nel paese di Nonsodove, e tutti i giorni si metteva seduto su un piccolo sasso vicino all'acqua.
Il draghetto era un po' triste, in verità, perché non aveva amici. Era così piccolo che nessuno lo vedeva, e poi chi avrebbe voluto avere per amico un draghetto quasi invisibile? Non sarebbe stato di nessun aiuto, in caso di pericolo e non avrebbe spaventato proprio nessuno. Dalla sua bocca poi sarebbe uscito solo un piccolissimo sbuffo di fumo, non certo una potente fiammata!
   Il draghetto fissava sconsolato le acque del fiume, quando un bel giorno vide arrivare da lontano una fanciulla dai capelli rossi lunghissimi e dalle vesti color del cielo. La fanciulla vide il draghetto e provò subito molta simpatia per lui.
"Draghetto caro, cosa fai qui tutto solo? Non hai nessuno con cui giocare?"
"No", rispose il draghetto.
"Se vuoi posso restare io un po' qui con te. Devi solo promettermi, però, che non mangerai i dolci che ho portato, e che sono l'omaggio che farò al principe mio sposo, ma che li custodirai spaventando chiunque cerchi di rubarli".
Il draghetto guardò molto incuriosito i dolci che la fanciulla estraeva dalla sua grossa sacca... Slurp! C'erano magnifici biscotti, leccornie, le più fantastiche torte che il draghetto avesse mai visto in vita sua! Come avrebbe potuto resistere? Era talmente goloso...
Il giorno seguente il draghetto e la fanciulla giocarono in riva al fiume. Che bello, avere un'amica e correre spensierati sul prato! Il draghetto non si era mai sentito più felice di così.
Venne l'ora del pranzo e il draghetto non seppe resistere dal rubacchiare qualche briciola di una torta coloratissima che fuoriusciva dalla sacca...
        
Nel pomeriggio cercò la fanciulla, che era misteriosamente sparita e la ritrovò solo verso sera.
"Non avrai mangiato qualcuno dei miei dolci, vero?", chiese la fanciulla al draghetto.
Questi arrossì un pochino, ma la fanciulla finse di non accorgersene.
Passò ancora un giorno, e il draghetto, all'ora di pranzo, non riuscì a resistere di fronte a un bignè colmo di crema squisita..
Quando ebbe finito di mangiare, si guardò intorno... ma della fanciulla non v'era traccia. Il draghetto diventò triste, senza la compagnia della sua amica.
Finalmente questa ricomparve e chiese di nuovo al draghetto se per caso non avesse assaggiato qualche dolce, nonostante il suo divieto.. Il draghetto arrossì di nuovo, ma la fanciulla rimase indifferente.
Il giorno seguente il draghetto si svegliò un po' più tardi del solito e si accorse con molto rammarico di essere di nuovo solo. La fanciulla se n'era andata senza salutarlo, portando con sé tutti i dolci che il draghetto avrebbe dovuto custodire.
Che tristezza! Sicuramente aveva deluso la fanciulla, facendo esattamente il contrario di quello che lei gli aveva chiesto! Il draghetto cominciò a sperare con tutte le proprie forze che la fanciulla ritornasse e si pentì sinceramente di averle disobbedito.
Si pentì il primo giorno, poi il secondo, poi ancora di più il terzo giorno e tutti gli altri che seguirono.


E fu così che, dalla riva del fiume, il draghetto vide finalmente ritornare la fanciulla dai capelli rossi e dalle vesti color del cielo.
"Ti porterò con me nel palazzo del principe, perché la tua amicizia mi è tanto cara. Sono felice che tu ti sia pentito del tuo comportamento, sono sicura che ora non lo farai più, perché hai compreso che tradendo la mia fiducia rischi di perdere la mia amicizia. Ora ti chiederò di fare da custode, ma non più dei miei dolci... piuttosto dei preziosissimi tesori del regno, e avrai in dono molta più forza: la fiammata che uscirà dalla tua bocca sarà più grande di quella del più maestoso drago".


E, detto questo, la fanciulla si incamminò verso il palazzo del principe seguita dal draghetto, a cui nel frattempo aveva regalato un bel biscotto tutto ricoperto di cioccolato...


DANI





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