La pagina di Benedetta De C.
 

    Il bambino e il folletto  


 

C’era una volta una famiglia molto povera, che viveva in una minuscola casetta.
Un giorno i genitori decisero di abbandonare il loro unico figlio nel bosco, perché non potevano dargli il cibo e i vestiti per farlo crescere e vivere al caldo.
Durante la notte il bambino sentì qualcuno piangere e lamentarsi.
Dietro un albero stava un piccolo folletto che singhiozzava, perciò il bambino gli chiese quale fosse il motivo del suo lamento.
Dopo essersi calmato gli raccontò che il suo fratello maggiore lo aveva cacciato dal regno di Follettopoli e si era impossessato dal suo regno e dei poteri.
Allora il bambino esclamò: "Perché non mi porti a vedere questo regno?" Il folletto senza esitare in un attimo si mise in marcia verso Follettopoli e dopo circa mezz'ora arrivarono al reame.

Il bambino vide un brutto posto senza alberi né ruscelli ma il folletto gli spiegò che il regno sotto il suo potere era pieno di vita e felice, circondato dalla natura.

Il bambino si sentì in dovere di aiutare il piccolo folletto; infatti si fece indicare quale fosse il castello ed essendo molto più grande dei folletti catturò con le sue mani il folletto arrogante.

Per prima cosa lo rinchiuse in una gabbietta, gli tolse il cappello che gli donava tutti i poteri e lo diede al suo amico. Il folletto entusiasta non seppe come sdebitarsi e mentre ci pensò si accorse che a causa di questa vicenda non si erano ancora presentati.

Il bambino si avvicinò e gli chiese: "Caro folletto non ci siamo ancora presentati. Io mi chiamo Enrico, molto piacere".
Appena ebbero finito, Aurora moglie di Tramonto era tornata, avendo saputo della liberazione di Follettopoli. Aurora e Tramonto non sapevano che dono fare a Enrico.
Enrico si ricordò della sua famiglia e chiese a loro se potevano aiutarlo a ritrovarla.
Grazie all'aiuto di Tramonto e Alba riuscirono a ritrovare la famiglia del ragazzo e le diedero tutto il necessario per vivere una vita serena.

 

                                                                                                                                        Benedetta De C.

 


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